torta dal mazron
  • 1 hour 30 mins

  • Medium difficulty

  • 15 serves

TORTA DAL MAZRON

Ingredienti per la ciambella (base) – opzione A:

300g BURRO a temperatura ambiente

400g ZUCCHERO

5 UOVA (3 tuorli + 2 uova intere)

40g LATTE INTERO

700g FARINA “00”

1 bustina LIEVITO PER DOLCI (=16g)

Ingredienti per la ciambella (base) – opzione B:

200g BURRO a temperatura ambiente

300g ZUCCHERO

5 UOVA

25g LATTE INTERO

500g FARINA “00”

1 bustina LIEVITO PER DOLCI (=16g)

Ingredienti per il ripieno:

400g MANDORLE

400g ZUCCHERO

4 UOVA (3 tuorli + 1 uovo intero)

100g CACAO AMARO

100g AMARETTI

50g RUM

50g CAFFE

1 bustina LEIVITO PER DOLCI (=16g)

Procedimento:

Fai il caffè (possibilmente con la moka) e lascialo raffreddare.

Predisponi una teglia dal ø34 cm (la ricetta originale dice ø36, ma io non ho una teglia di quella dimensione) e dai bordi alti (la mia è alta 8 cm), ritagliando un pezzo tondo di carta forno da adagiare sul fondo. Predisponi delle strisce di carta forno alte circa 15 cm. Bagnale con l’acqua e strizzale, poi adagiale a copertura dei bordi della teglia e falle asciugare.

Prepara la ciambella (non è una torta con il buco, ma la ricetta definisce l’impasto di base ciambella e ho voluto mantenere questa dicitura), secondo l’opzione A o l’opzione B (sono state rinvenute tracce di entrambe le possibilità). La prima è leggermente più secca e a mio parere leggermente meno libidinosa, ma più facile da stendere, mentre la seconda è più morbida e golosa, ma più ostica da adagiare nella teglia poiché più appiccicosa. La foto ritrae l’opzione A, ma io prediligo la B. In entrambi i casi, procedi sbattendo il burro ammorbidito con lo zucchero. Aggiungi le uova una alla volta, continuando a mescolare e aggiungendo la successiva solamente quando la precedente sarà stata completamente assorbita. In ultimo aggiungi il latte, la farina e il lievito e mescola fino a ottenere un impasto omogeneo.

Procedi con il ripieno, sbattendo le uova (3 tuorli e 1 uovo intero) con metà zucchero (200g). Aggiungi il cacao amaro e mescola accuratamente. Trita le mandorle con la restante metà di zucchero (200g) e uniscila al composto. Polverizza e aggiungi gli amaretti, poi versa il rum e il caffè raffreddato. In ultimo aggiungi il lievito (di solito preferisco non mettere tutta la bustina: ne metto circa ⅔, poiché la dose completa potrebbe far sobbollire il ripieno durante la cottura).

Disponi la ciambella nella teglia, avendo cura di coprire i bordi fino a 3 dita dall’estremità e tenendo da parte un po’ di impasto. Aggiungi il ripieno al centro e stendilo uniformemente. Infine, adagia disordinatamente pezzetti di impasto di ciambella sopra al ripieno (non dimenticare che nel dialetto locale “mazron” o italianizzato “masera” descrive un accumulo di sassi raccolti e accatastati nei campi). Se opti per la versione B, più che pezzetti saranno 4 o 5 cucchiaiate di impasto che si fonderanno maggiormente con il ripieno.

Inforna in forno statico preriscaldato a 190°C per 45 minuti, poi lascia la torta nel forno spento aperto per 10 minuti (ovviamente una volta questa torta veniva cotta in forno a legna, chissà che meraviglia).

Non posso affermare che questa sia la ricetta originale dell’Italina di Petrignacola, poiché nel tramandare la ricetta sono state fatte svariate modifiche, seppur non fondamentali. Questo è quanto ho “imbastito” prendendo spunto dalle preziose indicazioni ricevute dagli abitanti del luogo (che ringrazio di cuore per questo viaggio nella tradizione). Non mi vergogno di dire che ho fatto e rifatto questa torta innumerevoli volte prima di arrivare a questa versione (alcune anche piuttosto buone, ma troppo diverse dall’originale). Un po’ perché in molte ricette non erano esplicitati tutti i quantitativi (si sa, una volta tutte le ricette erano così) e tutti i passaggi e un po’ perché questa torta io non l’avevo mai mangiata prima (e dunque mai vista). Da quando ne ho sentito parlare la prima volta, quasi per caso, la curiosità mi ha sopraffatta e ho sentito la necessità di scavare nella memoria di chi questa torta invece la conosceva piuttosto bene. Grazie quindi a Valentina per il prezioso aiuto, ma soprattutto grazie all’Italina per questa eredità di inestimabile valore.

Per chi ne volesse sapere di più, ecco il link all’articolo dedicato a questa torta e a ciò che essa rappresenta.